Bando Pace 2023 – Il Progetto GlobER
Nel 2019 prende avvio “GloBologna, dal Mondo alle Due Torri”. L’iniziativa, a cura dell’associazione Geopolis e patrocinata dal Comune di Bologna e dall’Università di Bologna, ha raccontato storie di emigrazione e ha delineato dal punto di vista storico, politico, geopolitico paesi lontani dall’Italia, portandoli al cuore di Bologna.
Il progetto GlobER – Dal mondo all’Emilia-Romagna, dall’Emilia-Romagna al mondo, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, si è sviluppato nel 2023, dopo tre edizioni di GloBologna, con l’intento di rispondere alla domanda: da dove vengono i “nuovi” Emiliano Romagnoli? Le storie di emigrazione e il racconto dei paesi di origine delle persone straniere, infatti, sono storie di integrazione e di futuro.
I destinatari principali del progetto sono stati i/le più giovani a cui sono state aperte le porte di nazioni come Iran, Camerun, Siria, Nigeria, Senegal, Turchia, Algeria ed Etiopia. Ogni incontro infatti è stato dedicato a uno di questi paesi, con l’obiettivo di rappresentare alcune delle principali comunità straniere nella Regione e di esplorare storia e cultura del paese in questione. Il format, già collaudato, ha unito tavole rotonde di esperti, cittadinanza, referenti di associazioni della diaspora che hanno favorito il dibattito, grazie anche al supporto di proiezioni multimediali. Al termine di ogni incontro, ciò che è scaturito è confluito in schede informative dei paesi in oggetto, strumenti pratici che forniscono dati e numeri utili per ulteriori interpretazioni e approfondimenti. I momenti conviviali hanno ulteriormente favorito il dialogo tra pubblico ed esperti/e.
GlobER ha permesso di “portare” in Emilia-Romagna otto paesi diversi, con cinque incontri tra aprile e luglio e tre tra settembre a novembre. Nell’ambito del Progetto gli incontri non si sono tenuti solo a Bologna ma anche a Modena, Reggio Emilia e Rimini, confermando i presupposti che hanno caratterizzato la rassegna sin dalle origini: la collaborazione con i presidi del territorio e con le comunità della diaspora. Se la sede storica degli incontri era il Centro Interculturale Zonarelli, gli ultimi incontri si sono tenuti nelle biblioteche dei diversi comuni dell’Emilia-Romagna: uno spazio pubblico a contatto con le persone e le loro storie.
Da qui è scaturita una riflessione sui luoghi e sugli spazi. Quali sono i luoghi che abitiamo? Come sono visti i luoghi storici dell’Emilia-Romagna dallo sguardo dei nuovi Emiliano-Romagnoli? E soprattutto: cosa portiamo con noi dei luoghi da cui proveniamo? È così che all’interno di GlobER ha avuto inizio un percorso già orientato alla prossima Giornata della Lingua Madre, il 21 febbraio 2024. La prima tappa di questo percorso è stata la Scuola di Pace di Monte Sole, il 10 novembre 2023, a cui hanno partecipato una ventina di persone provenienti dalle associazioni di migranti e background migratorio, altre associazioni afferenti al Centro Interculturale M. Zonarelli, referenti delle biblioteche del Comune di Bologna e di altri servizi. La Scuola di Pace nasce per studiare i fatti tramandati come eccidio di Marzabotto ma che sono stati, in realtà, una serie di eccidi che ha coinvolto i centri abitati attorno al Monte Sole e che hanno costituito la più grande strage di civili della Seconda Guerra Mondiale. La Scuola ha l’obiettivo di educare alla pace e ripudiare la guerra e i suoi crimini e ha raccolto nel tempo non solo documenti, ma anche testimonianze dei sopravvissuti per serbarne la memoria. Dalla visita del sito archeologico annesso alla Scuola si è ragionato su come conservare e tramandare la memoria dell’eccidio a livello delle parole e del modo in cui questi spazi sono attraversati. Dalla discussione è emerso infatti che non sono solo i monumenti e i luoghi di interesse storico o commemorativo a poterci tramandare la memoria.
In tre incontri successivi (29 novembre, 12 e 19 dicembre) al Centro Interculturale M. Zonarelli, coordinati da BiblioBologna, rappresentanti delle associazioni iscritte al Centro hanno portato una propria riflessione sui luoghi di Bologna che parlano della loro storia con la città e dei loro luoghi del cuore, intesi come luoghi che suscitano un senso di appartenenza. Da ciò è emerso che anche spazi classificati come non luoghi – centri commerciali, panchine, stazioni, uffici postali – rivestono enorme importanza. Da ciò deriva la necessità di ridisegnare una mappa della città che rispecchi il sentire delle Associazioni e che, magari, si differenzi dalla mappa della città medioevale – rossa, dotta e grassa – che ritroviamo nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani e che abbiamo celebrato nel tempo. Ciò che è emerso dal laboratorio, soprattutto, è che nessuna delle due mappe scalza l’altra: si sovrappongono, come si sovrappongono e intrecciano le vite delle persone che popolano Bologna e il territorio dell’Emilia Romagna.
Nell’ambito del Progetto, è stato realizzato un video che, oltre a ripercorrerlo, ha permesso di raccontare l’impegno quotidiano delle Associazioni di Lingua Madre in vista del 21 febbraio 2024: bit.ly/4a6qOWH
Di seguito, le schede dei paesi protagonisti degli incontri organizzati da Geopolis: