Thinking global, acting local! Una bella esperienza dall’ICCAR Youth Boot Camp 2024

29 Agosto 2024

In attesa dell’inizio della terza edizione dello Youth Boot Camp for Inclusive and Sustainable Cities sostenuto dal Comune di Bologna e da ECCAR (European Coalition of Cities against Racism) e che quest’anno si terrà a Cagliari la prima settimana di settembre, condividiamo l’esperienza di Deepika Salhan che ha avuto l’opportunità di partecipare nelle scorse settimana alla prima edizione europea dello Youth Camp.

 

“Ciao sono Deepika, una tirocinante presso U.I. Diritti, Cooperazione, Nuove Cittadinanze e Settore Servizi Demografici. Dall’11 al 17 agosto 2024, ho avuto l’onore di rappresentare il Comune di Bologna all’ICCAR Youth Boot Camp for Inclusive and Sustainable Cities – European edition a Chisinau, in Moldavia. 

Con ICCAR ci si riferisce a Coalizione internazionale per le città inclusive e sostenibili promossa dall’UNESCO, dal 2004 supporta le amministrazioni locali nella lotta contro il razzismo e le discriminazioni di vario genere. Questa Coalizione riunisce più di 500 città di tutto il mondo, promuovendo tra di esse lo scambio di buone pratiche e politiche locali contro le discriminazioni. Ed è composta da 7 coalizioni nazionali e regionali, tra cui quella europea ECCAR (Coalizione Europea delle Città contro il razzismo https://www.eccar.info/en). 

Questo primo Boot Camp europeo ha riunito 18 giovani provenienti da vari paesi: Italia, Turchia, Ucraina, Moldavia, Romania, Germania, Uruguay e Brasile nel verde della foresta di Codru, con l’obiettivo di fornire a loro le conoscenze e le competenze necessarie per diventare agenti attivi nella lotta contro il razzismo e le discriminazioni.

In quei cinque giorni intensi, abbiamo avuto l’opportunità di discutere con esperti/e, decisori politici di Chisinau e mentori attraverso workshop interattivi ed esercizi pratici su come possiamo promuovere comunità più inclusive. Uno degli aspetti più preziosi di questa esperienza è stato il poter condividere idee e prospettive con persone provenienti da contesti diversi, unite dalla stessa passione per i diritti umani e l’inclusione sociale.

Tra le attività più significative, ricordo con particolare interesse la lecture del Presidente di ECCAR Benedetto Zacchiroli  su “The state of human rights globally and an historical approach”. Questo intervento ha fornito una panoramica storica e attuale dei diritti umani a livello globale, facendoci riflettere su quanto sia fondamentale continuare a lottare per la loro protezione e promozione come singole persone, cittadine e cittadini. 

La fondatrice di Future Food Institute (https://futurefoodinstitute.org/it/), Sara Roversi, durante il suo panel “Gastrodiplomacy & Biodiversity. How food is fundamental in our everyday lives” ci ha illustrato il concetto di “gastrodiplomazia”, come il cibo sia un veicolo di valori, cultura e identità, ma anche uno strumento chiave per il cambiamento e per il benessere sociale.

Personalmente il momento più emozionante è stato il workshop “Developing intercultural competence through Story Circle” guidato da Garance Sarlat (UNESCO), un’esperienza di condivisione di storie personali creando un ambiente sicuro e accogliente. Gli Story Circles sono stati concepiti come uno strumento per lo sviluppo di competenze interculturali quali il rispetto, l’ascolto, la curiosità, la consapevolezza di sé e degli altri, la riflessione, la condivisione, ma soprattutto l’empatia e la costruzione di relazioni. Questo esercizio ha rafforzato in me la consapevolezza dei miei privilegi e l’importanza dell’empatia, in quanto credo che condividere la propria esperienza sia un atto coraggioso per essere portatore del cambiamento. 

Tra le attività più coinvolgenti c’è stata anche una bella partita di calcio organizzata assieme ai giocatori e alle giocatrici di The Sunshine Project of Dacia Buiucami Footbal Academy. Una partita che ha dimostrato come lo sport possa essere un mezzo efficace per abbattere le barriere sociali e promuovere l’inclusione delle persone affette da sindrome di Down, senza pregiudizi. Immaginate due squadre miste con diverse nazionalità, linguaggi e background, connettersi e collaborare attraverso il linguaggio universale del gioco (e io a far due goal, rimettendoci il naso e la caviglia)!

Un altro momento significativo, per me fonte di ispirazione, è stato l’intervento di Evein Obulur, la quale a partire dai concetti di privilegio e intersezionalità, ci ha illustrato il lavoro di ICCAR/ECCAR, cosa significa essere membri di questa coalizione e come le singole città di questa rete combattono il razzismo e le discriminazioni sul piano locale. Ci ha descritto alcune strategie concrete e buone pratiche adottate e condivise, per esempio lo Sportello Antidiscriminazione del Comune di Bologna, l’istituzione di Tavole rotonde per le donne musulmane a Graz, il Piano d’azione contro l’islamofobia di Barcellona e la campagna Città digitale sicura e protetta di Malmö. 

Altrettanto interessanti sono stati gli incontri con i rappresentanti delle istituzioni di Chisinau e della Moldavia, tra cui Chiril Gaburici (ex primo Ministro) e Ian Feldman (Presidente del Equality Council), confrontandoci con essi si è evidenziato il ruolo cruciale sia delle politiche nazionali sia di quelle locali e quanto oggi sia diventata fondamentale la co-partecipazione e il dialogo all’interno delle comunità. 

La settimana si è conclusa con la visita guidata alla città di Chisinau, dove abbiamo fatto tappa ai monumenti per le vittime delle guerre e dei massacri avvenuti nel Paese, profondamente legati alla storia dell’Europa e alla lotta per i diritti umani e la libertà. 

Ecco queste sono state solo alcune delle attività, ma ci tengo a sottolineare che una parte fondamentale è stata dedicata alla riflessione, ai dialoghi, ai confronti e ai dibattiti tra il gruppo partecipante. Infatti ogni break è stato rappresentativo del motto “Thinking global, acting local”, pensare al cambiamento globale iniziando dal livello locale e quindi dal Boot Camp stesso. 

Alla fine, sono tornata a Bologna con una rinnovata determinazione nel mio attivismo e davvero grata dell’opportunità e delle amicizie che ho costruito in questa esperienza.

Quindi che dire, se ti capita di candidarti per il prossimo Camp non esitare!”

Deepika Salhan