Onde per la libertà. L’evento di donne per il contrasto alla violenza di genere secondo un dialogo interculturale inedito
È al Centro Interculturale Zonarelli che lo scorso 12 dicembre si è svolto “Onde per la libertà. Reti di donne in azione per contrastare la violenza di genere”, l’evento conclusivo di un percorso di sensibilizzazione per il contrasto alla violenza di genere realizzato attraverso un dialogo interculturale inedito. L’iniziativa è stata guidata e pensata da un gruppo di donne con background migratorio, e non, appartenenti a diversificate Associazioni del Centro Zonarelli, con obiettivi programmatici comuni suggeriti da scambi di esperienze e dialoghi volti a definire La parola nel cerchio delle donne. “Onde per la libertà” è stato promosso da Area Programmazione Sociale, integrazione e inclusione, contrasto alle povertà del Settore politiche sociali, di inclusione e pari opportunità della Regione Emilia-Romagna e Anci Emilia – Romagna, in collaborazione con l’Ufficio Pari Opportunità e il Centro Interculturale Zonarelli del Comune di Bologna, insieme alle Associazioni delle donne del Centro e con la partecipazione di figure esperte di Centro Senza Violenza per uomini autori di violenza (CUAV) e del Centro Antiviolenza Casa delle Donne per non subire violenza (CAV). Il percorso preparatorio svolto precedentemente dalle donne partecipanti, accompagnato dalle esperte in ambito transculturale dell’Associazione Diversa/Mente, ha avuto continuità e mostrato le sue parti specifiche durante l’incontro del 12 dicembre, attraverso una successione di presentazioni attinenti a più ambiti d’interesse e di intervento: le rappresentanti delle Associazioni hanno accostato performance artistiche a momenti di autocoscienza insieme a figure professioniste di CUAV e CAV.
Successivamente all’intervento di Rita Monticelli, Consigliera con Delega per i diritti umani e il dialogo interculturale e interreligioso del Comune di Bologna, si è introdotto l’evento con la lettura corale da parte di Elizabeth, Valeria, Andreina, Luana ed Emilie, donne della rete di Associazioni del progetto, la poesia dell’attivista per i diritti umani, cantautrice e poetessa venezuelana Gisela Josefina Lopez. Esibizioni mirate associate alle presentazioni specifiche del ruolo e background migratorio delle Associazioni di donne del Centro sono i due elementi portanti di tutto lo svolgersi dell’iniziativa. La spiegazione e diffusione di tutto il processo definitorio di ogni Associazione, il suo ruolo attuale nel Centro e sul territorio, il legame delle Associazioni con la componente performativo-artistica e l’attività per il contrasto alla violenza si sono racchiuse nel momento centrale dell’incontro del Cerchio delle donne. Dal Cerchio sono emerse tutte le azioni di impegno associativo e di contrasto alla violenza dei gruppi partecipanti e sono state spiegate al pubblico in ascolto. Le Associazioni che si sono susseguite sono state: NOLF Bologna ODV (Fatima Mochrik), Associazione Donne Eritree Bologna, Associazione Hermanas Mirabal di Bologna APS con Andreina Jimenez (in linea con l’iniziativa questo gruppo ha preceduto il Cerchio delle donne con il ballo delle farfalle ripreso dalla storia delle sorelle Hermanas Mirabal che pagarono con la vita la loro lotta contro il dittatore Rafaèl Leonida Trujillo, che instaurò nella Repubblica Dominicana una delle dittature più crudeli, dal 1930 al 1961). Il Cerchio è continuato con Associazione Interculturale per inserimento lavorativo e volontariato AIPILV (Emilie Kouakou), Associazione Next Generation Italy (Semhar Tesfalidet), Associazione Raggi di Sole APS (Annaline Viejo), OIVD Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne, Sambaradan ASD (Luana Redaliè), Associazione Status Equo (Daro Sakho), CIB Comunità Islamica di Bologna (Rahma Maataoui).
Il gruppo di donne migranti ha seguito precedentemente un percorso dato da alcuni incontri di formazione specifica con esperte di antiviolenza: la conclusione di questo momento ha dato avvio a note costruttive che sono diventate domande finalizzate a divulgare durante l’evento questioni attualmente aperte nel gruppo e in una fase definitoria. Perché gli uomini sono violenti? Cosa manca, cosa possiamo fare di più? Sono alcuni dei quesiti che una rappresentante del gruppo ha esposto a persone esperte di CAV e CUAV dinanzi al pubblico presente in sala. La costruzione di un tavolo informativo sul contrasto alla violenza in contesti che riguardano anche donne con background migratorio e la possibilità di divulgare il personale background migratorio come risorsa comune per costruire dei lessici condivisi sono stati il fulcro dell’evento “Onde per la libertà”.
Il momento collettivo finale è stato raccordato dalla Danza della Dea del mare Yemanjà, proposta dal gruppo Associazione Sambaradan ASD: una conclusione comunitaria di un incontro che ha raccolto e dato conoscenza dell’intervento e mobilitazione effettiva del gruppo di donne migranti, e non, per il contrasto alla violenza di genere e secondo un approccio inedito.